venerdì 22 aprile 2011

L'Io corporeo - 001 - 2011-04-21 - Punizioni


La Libreria Bocù di Verona organizza ogni mese degli incontri dedicati alla letteratura erotica, in cui si commenta un libro erotico già pubblicato, e si invitano i partecipanti a svolgere un "tema" con la forma d'arte a loro più congeniale (poesia, narrativa, fotografia, pittura).

Ieri sera, 21 Aprile 2011, è stato proposto questo tema:

"Le punizioni dovrebbero avvenire per cause futili e sciocche ed essere comminate dall'uomo sulla donna che egli ama con sguardo enfaticamente burbero, che la donna fingerà di prendere sul serio, naturalmente, e mano leggera. Una sculacciata può essere molto divertente e anche straordinariamente eccitante, data e ricevuta con queste premesse."
Lady Henriette P. Montague (1786)
E così lo svolsi:

Scena 1

[In salotto Enrica ed Elisa prendono il thé. Il marito di Elisa urla da un'altra stanza]

Giovanni: Maledetta sgualdrina! Sarai la mia rovina!

  Enrica: Ma come si permette?

   Elisa: Sta' tranquilla, ha di nuovo il male da F24.

  Enrica: Il modulo per pagare le tasse via web?

   Elisa: Esatto.

  Enrica: Mia nonna diceva che una vera signora si concede al marito solo dopo aver pagato le tasse.

   Elisa: Sì, ma tua nonna viveva in Svizzera, dove le tasse sono poche e si pagano di rado!

  Enrica: In Italia, invece ...

   Elisa: ... Si pagano le tasse cinque giorni su sette!

  Enrica: Ho capito! Meglio che vi lasci soli. Certo che è un bel dovere il tuo!

Scena 2

Giovanni: Sei qui, disgraziata!

   Elisa: Tesoro, che ti succede? Non ho mica comprato una pelliccia nuova!

Giovanni: Hai pagato le tasse 59 secondi prima della scadenza! E' un insulto a chi lavora e si affatica!

   Elisa: Tesoro, hai quello che vuoi in grande abbondanza. Di che ti preoccupi?

Giovanni: Di questo passo per le sigarette dovrò chiedere l'elemosina, e per il cibo dovrai far marchette!

   Elisa: Rischiamo veramente questo, tesoro mio?

Giovanni: E' più facile che il successore di Obama si chiami Hitler, a dire il vero, ma non si sa mai!

   Elisa: Puoi allora prepararmi a quest'eventualità, tesoro?

Giovanni: Vuoi che ti insegni a far marchette?

   Elisa: Hai detto che non si sa mai.

Giovanni: L'ho detto che sei una sgualdrina! Ma io non ti insegno da cliente! T'insegno da pappone!

   Elisa: Sì, riversa su di me il tuo sapere! Insegnami a valorizzare la mia merce, imprenditore di successo!

Giovanni: Vieni qui che ti strappo tutti i vestiti! Una vera troia non ha bisogno di abiti sontuosi!

   Elisa: Tesoro, basta tirare il filo che sporge dal bottone tra le tette e saltano tutte le cuciture.

Giovanni: E' vero. Com'è possibile?

   Elisa: Tesoro, la sarta che mi fa i vestiti su misura la pagherò per qualcosa.

Giovanni: Ma io devo farmi rispettare da te! Inginocchiati e leccami i piedi!

   Elisa: Solo i piedi, tesoruccio?

Giovanni: Ti faccio leccare qualcosa che ti piace? Obbedisci, schiava, al tuo signore e padrone!

   Elisa: Con vero piacere!

Giovanni: Che stai facendo?

   Elisa: Sto infilando il preservativo all'alluce. Con un cliente, non si sa mai.

Giovanni: Toglilo, prima che mi venga la tentazione di infilarne uno sulla tua testa!

   Elisa: Affare fatto! Io ti succhio l'alluce, tu lo chignon!

[Penso che sia meglio terminare qui il racconto. Come vedete, io e le punizioni non andiamo d'accordo :-)]